Commissionato a Pergolesi nel 1735, pochi mesi prima della sua morte avvenuta a soli 26 anni, lo Stabat Mater ha goduto nei secoli di una certa notorietà dovuta anche a quell’alone leggendario, simile a quello che aleggia sul Requiem di Mozart, che avvolge le ultime opere dei giovani geni scomparsi prematuramente.
Nelle intenzioni del committente, La Confraternita dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo, la composizione avrebbe dovuto sostituire la precedente versione commissionata dalla medesima confraternita vent’anni prima ad Alessandro Scarlatti. In realtà se per quanto riguarda la strumentazione, per archi e basso continuo, e l’impianto compositivo che, come consueto nel XIII sec., suddivide la sequenza in una serie di duetti ed arie solistiche per soprano e contralto, è evidente da parte dell’autore l’attenzione per la partitura di Scarlatti, la versione pergolesiana se ne discosta per maggior compattezza e concisione, con ben sei numeri in meno rispetto alla precedente, e soprattutto per la novità delle concezioni armoniche e melodiche al passo con le contemporanee tendenze della musica di scuola napoletana ed europea.
La presente registrazione dal vivo dello Stabat Mater, effettuata nell’Aula Grande dei Mercati di Traiano, giunge a coronamento di un lungo e certosino lavoro effettuato dal M° Ambrosini, e di ricerca sul manoscritto dell’autore e di concertazione con l’ensemble strumentale e le soliste, al fine di restituire alla partitura le originali intenzioni dell’autore.
Mercati di Traiano
Roma, 27 febbraio 2013
Alessandra Maniccia, Soprano
Anna Maria Formicola, Alto
Lucio Del Vescovo, Basso continuo